Venezuela, cardinale Porras: solo cambio radicale porterà pace
Panama (askanews) - "Solo un cambiamento radicale può portare la pace, la concordia e un futuro migliore per tutti i venezuelani". Lo ha detto ad askanews il cardinale venezuelano Baltazar Porras, arcivescovo di Mérida, amministratore apostolico di Caracas, che nei giorni scorsi aveva invitato via social network i sacerdoti venezuelani ad unirsi ai cittadini scesi in piazza contro il governo Maduro. Da Panama, a margine della Cerimonia di accoglienza dei giovani al Papa, ha spiegato perché. "Quello che abbiamo detto è che i sacerdoti siano vicini alla gente che ne ha bisogno, non è che noi siamo a favore o contro uno o l'altro governo, non è una posizione politica", ha detto. "Noi come Chiesa non siamo chiamati a riconoscere un governo, chiediamo che si rispetti la costituzione, come ripetiamo da tempo, quello che è incostituzionale non può essere sostenuto perché ha portato maggiore povertà, violenza a tutta la popolazione venezuelana", ha ribadito, aggiungendo che "l'illegittimità non è costituzionale ma morale perché ciò che si chiede a un governo è di produrre il massimo del benessere e della concordia nella popolazione". Il cardinale viene aggiornato sulla situazione "dai vescovi e dalla Caritas del Venezuela", "preghiamo soprattutto perché la violenza e tutto quell'odio non ci siano più e i responsabili del governo rispettino la vita di tutti i venezuelani".
Panama (askanews) - "Solo un cambiamento radicale può portare la pace, la concordia e un futuro migliore per tutti i venezuelani". Lo ha detto ad askanews il cardinale venezuelano Baltazar Porras, arcivescovo di Mérida, amministratore apostolico di Caracas, che nei giorni scorsi aveva invitato via social network i sacerdoti venezuelani ad unirsi ai cittadini scesi in piazza contro il governo Maduro. Da Panama, a margine della Cerimonia di accoglienza dei giovani al Papa, ha spiegato perché. "Quello che abbiamo detto è che i sacerdoti siano vicini alla gente che ne ha bisogno, non è che noi siamo a favore o contro uno o l'altro governo, non è una posizione politica", ha detto. "Noi come Chiesa non siamo chiamati a riconoscere un governo, chiediamo che si rispetti la costituzione, come ripetiamo da tempo, quello che è incostituzionale non può essere sostenuto perché ha portato maggiore povertà, violenza a tutta la popolazione venezuelana", ha ribadito, aggiungendo che "l'illegittimità non è costituzionale ma morale perché ciò che si chiede a un governo è di produrre il massimo del benessere e della concordia nella popolazione". Il cardinale viene aggiornato sulla situazione "dai vescovi e dalla Caritas del Venezuela", "preghiamo soprattutto perché la violenza e tutto quell'odio non ci siano più e i responsabili del governo rispettino la vita di tutti i venezuelani".